Cook for Better

Alle radici del pensiero sostenibile in cucina

Un viaggio fatto di incontri, esperienze, momenti significativi, ricette, letture: sono gli ingredienti, non solo reali, al centro di Cook for Better, il racconto di come alcuni Chef Ambassador Lavazza declinano la sostenibilità nella loro filosofia di cucina. La loro visione, nel racconto tra cucina e vita, offre spunti per ispirare scelte più consapevoli e rispettose dell’ambiente.

 

I nostri Ambassador Davide Oldani, Norbert Niederkofler, Chiara Pavan, Carlo Cracco, Tommaso Zoboli sono stati voci autentiche di una cucina che guarda al futuro, raccontando la propria filosofia attraverso evocative metafore culinarie.

 

La collaborazione rappresenta un nuovo capitolo nel rapporto che ci lega a questi grandi chef del panorama internazionale, e s’inserisce nel più ampio approccio alla sostenibilità Blend For Better che definisce il nostro impegno: non solo produrre caffè di eccellente qualità, ma anche farlo in modo responsabile, integrando principi di sostenibilità in tutti i processi.

La cucina “pop” di Davide Oldani

Davide Oldani è il padre pluristellato della cucina “pop”, che combina qualità e tradizione con accessibilità e innovazione. Un approccio perfezionato nei suoi due ristoranti di San Pietro all’Olmo, nell’hinterland milanese. Per Oldani “sostenibilità” significa soprattutto rispetto degli altri: lo spiega partendo dal ricordo di un viaggio che lo ha messo in contatto con culture lontane, fino a raccontare un ingrediente scoperto tempo fa a Matera.

 

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La montagna nella cucina di Norbert Niederkofler

Lenta, locale e stagionale: è la cucina dello chef Norbert Niederkofler espressa nella filosofia Cook the Mountain, che mette al centro il rispetto per i singoli ingredienti, ma soprattutto la tutela del territorio e della biodiversità. Un pensiero affinato in quota, fra le Dolomiti altoatesine dei suoi ristoranti di Brunico e Plan de Corones, che lo chef racconta attraverso ingredienti semplici legati a tradizione e autenticità.

 

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Diversità, inclusione e ingredienti locali: la sostenibilità secondo Chiara Pavan

Per Chiara Pavan, una delle più influenti cheffe in Italia, la sostenibilità si traduce in diversità e cucina ambientale. Questo significa soprattutto valorizzare il contributo femminile in cucina, per creare dinamiche più inclusive. Allo stesso tempo, creare menù privilegiando ingredienti locali e abbondanti anziché rarità - come spesso accade nell’alta gastronomia - e rispettare le antiche ricette del luogo dove vengono preparate, che per Pavan è una piccola isola della laguna veneziana chiamata Mazzorbo. È lì che sorge il suo Venissa.

 

L’obiettivo della sua cucina sostenibile è di rispettare la biodiversità, senza rinunciare al gusto e al piacere della tavola.

 

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La filosofia culinaria di Carlo Cracco, tra testa e cuore

Una sapiente gestione delle risorse: su questo si basa la sostenibilità in cucina per Carlo Cracco. La parola chiave per lo chef, oggi tra i più famosi in Italia, è cucinare con “cuore e testa”. Il suo approccio si traduce nella ricerca di un equilibrio profondo con la natura, nella scelta accurata delle materie prime, rigorosamente locali e di stagione, e nella lotta quotidiana agli sprechi.

 

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L’identità alla base della cucina di Tommaso Zoboli

Per Tommaso Zoboli, sostenibilità significa costruire un futuro radicato nel rispetto e nell'azione consapevole. Questa filosofia ha definito la sua carriera fin dall'inizio, a partire da "Patrizia", il ristorante che ha aperto a Modena a 25 anni. Lì, la sua cucina è diventata un trampolino di lancio per un approccio al cibo incentrato sulle persone, con particolare attenzione al suo team e alla comunità.

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